Gli individui a rischio di malattia di Alzheimer a causa della storia familiare o della predisposizione genetica che si sono impegnati in sei mesi di allenamento aerobico hanno migliorato il loro metabolismo del glucosio cerebrale e le capacità di pensiero, le funzioni esecutive (ad es. la pianificazione degli obiettivi e flessibilità mentale); questi miglioramenti si sono verificati in combinazione con una maggiore idoneità cardiorespiratoria.
Dobbiamo considerare che un aspetto della cognizione che è noto declinare con l’avanzamento dell’ Alzheimer, comprende i processi mentali che consentono agli individui di pianificare, focalizzare l’attenzione, ricordare le istruzioni e destreggiarsi tra più attività.
Alcuni ricercatori, negli Stati Uniti, hanno fatto uno studio per vedere se l’esercizio aerobico può migliorare la funzione cerebrale negli adulti sani, ma sedentari, e di mezza età, con una storia familiare o con predisposizione genetica per il morbo di Alzheimer.
Lo studio su esercizio fisico e Alzheimer
Lo studio ha esaminato 23 adulti cognitivamente normali, relativamente giovani con una storia familiare o un rischio genetico per l’Alzheimer. Tutti i pazienti avevano uno stile di vita sedentario. Tutti sono stati sottoposti a test specifici sia fisici che cognitivi.
Il gruppo sperimentale di lavoro ha svolto un un programma di allenamento con tapis roulant di intensità moderata tre volte alla settimana per 26 settimane. Mentre il gruppo di controllo ha continuato con la propria vita sedentaria.
I risultati dello studio hanno evidenziato che gli individui assegnati al programma di allenamento attivo hanno migliorato la loro capacità cardiorespiratoria, e si sono comportati meglio nei test cognitivi del funzionamento esecutivo (ma non nella memoria episodica) e hanno nelle settimane successive diminuito le loro abitudini sedentarie di vita.
“Questa ricerca mostra che un regolare esercizio aerobico, può potenzialmente migliorare le funzioni cerebrali e cognitive che sono particolarmente sensibili alla malattia. I risultati sono particolarmente rilevanti per le persone a rischio più elevato a causa della storia familiare o della predisposizione genetica” (Okonkwo et al.2020)
I benefici dell’attività fisica nel trattamento delle demenze:
- riduzione della probabilità di sviluppare patologie vascolari;
- riduzione del rischio della pressione alta, diabete di tipo 2 e obesità;
- aumento del tono muscolare, forza dei tendini e dei legamenti, densità ossea, flessibilità e supporto posturale;
- mantenimento di un buon flusso sanguigno;
- stimolazione di crescita e sopravvivenza di nuove cellule cerebrali;
- miglioramento dell’ossigenazione dei neuroni e dello scambio delle sostanze nutritive tra neuroni e flusso ematico;
- riduzione del rischio di comparsa del morbo di Alzheimer e rallentamento del decorso;
- miglioramento della competenza legate a memoria, linguaggio, pensiero critico e orientamento spaziale e temporale.
- miglioramento dell’equilibrio e della coordinazione;
- regolarizzazione del ritmo sonno-veglia;
- riduzione di stress e depressione;
- rafforzamento dell’autostima.
Bibliografia:
Okonkwo, O & van Praag, H. (2020) Brain Glucose Metabolism, Cognition, and Cardiorespiratory Fitness Following Exercise Training in Adults at Risk for Alzheimer’s Disease. Brain Plasticity. doi.org/10.3233/BPL-190093.