La scala di percezione dello sforzo (Rate of Perceived Exertion, RPE), definita anche Scala RPE, o Scala di Borg è uno strumento ampiamente validato scientificamente per valutare la percezione soggettiva dello sforzo fisico in relazione all’intensità dello stesso durante l’attività fisica (Borg et al., 1982). Durante uno sforzo fisico infatti, il corpo umano riceve continuamente degli stimoli esterni che provocano contemporaneamente sia una risposta fisiologica, ma soprattutto una risposta percettiva, la quale è stata definita come la capacità di determinare ed interpretare le sensazioni provenienti dall’organismo durante un esercizio fisico. In particolare è possibile misurare questa risposta percettiva attraverso una classificazione numerica che può variare a seconda dell’intensità dell’attività fisica o di una sua variazione (Borg et al., 1982). Oltre alla classificazione numerica, furono inoltre aggiunte quelle che si definiscono ancora verbali, le quali sono parole ben specifiche hanno l’obiettivo di aiutare il soggetto ad associare la propria percezione della fatica ad un numero ben preciso. Furono quindi messe a punto diverse scale, ma quelle maggiormente utilizzate nella pratica sportiva sono la scala 6-20® e la CR-10® (Category Ratio Scale).
La Scala di Borg CR-10®, fu creata invece per essere più appropriata per valutare le sensazioni che possono derivare da variabili fisiologiche che
crescono esponenzialmente durante l’attività fisica come la velocità e la concentrazione di lattato ematico. È una scala che va da 0 “nessuno sforzo” a 10 “sforzo massimo” (Borg et al., 1982).
Indipendentemente dalla scala utilizzata esistono delle precise e rigide linee guida che devono essere seguite. Chi somministra la scala deve assolutamente: spiegare la scala utilizzata, descrivere come deve essere utilizzata, mostrare come funziona, far famigliarizzare il soggetto con le scale, raccogliere i dati RPE singolarmente e non in presenza di altre persone. Per facilitare la misurazione della percezione dello sforzo è necessario porre quindi le seguenti domande:
- Guarda prima l’aggettivo e poi riferisce il numero corrispondente.
- Riferisci TU come senti la fatica e non come pensi debba essere percepita.
- Cerca di essere sincero e non sovra/sottostimare il voto della fatica.
- Non pensare al sistema di votazione scolastico.
A questo punto è possibile misurare la percezione dello sforzo al termine di uno sforzo fisico al fine di valutare gli effetti di un allenamento o durante esso per misurare la percezione della fatica durante la seduta di allenamento. Infine, è possibile valutare la percezione della fatica dopo 30 minuti la fine dell’allenamento per andare a valutare quello che è stato il carico interno
(Session RPE), ovvero quantificare il reale effetto della seduta di allenamento. Per quanto riguarda gli sport di squadra è possibile moltiplicare il valore soggettivo di RPE misurata tramite la scala CR-10® per la durata in minuti dell’allenamento (Impellizzeri et al., 2004).
Tratto da testo: la preparazione fisica nella pallacanestro femminile
Autori Bonato M, Benis R.