Da un lato, studia i meccanismi di funzionamento della mente, che concorrono, aiutano, stimolano e promuovono l’allenamento tecnico, tattico e fisico, implicato in qualsiasi disciplina sportiva o attività motoria in generale
Dall’altro, spiega all’atleta come funziona la mente in allentamento o in una gara; lo aiuta ad individuare le sensazioni che del suo corpo, insegnandogli a controllarle, gli insegna a gestire le emozioni più difficili, come reagire alla frustrazione, alla fatica, all’ansia, al dolore, alla sconfitta. Lo aiuta a potenziare l’attenzione e le abilità necessarie a migliorare la propria prestazione.
In una parola, si “affianca” alla sua crescita: ne favorisce la consapevolezza, lo aiuta a definire obiettivi, strategie, programmi, tempi, ne accoglie le difficoltà, gli consegna strumenti, fino a quando possano essere gestiti in autonomia.
Lo psicologo dello sport lavora con atleti evoluti (contemporaneamente al tecnico e al preparatore), così come l’atleta amatoriale, proponendo programmi di allenamento.
Per rendere autonomo l’atleta, gli insegna tecniche di gestione dell’ansia o di altre emozioni non funzionali alla prestazione, come i programmi di rilassamento e respirazione applicati allo sport, strategie di incremento dell’attenzione e di visualizzazione.
Fornisce un supporto psicopedagogico nei contesti di sport giovanile, favorisce la comunicazione in staff e gestisce le dinamiche di gruppo, promuovendo lo spirito di squadra, di appartenenza e le interazioni tra i vari membri di una società.
Promuove il benessere, la salute e l’equilibrio psico-fisico.